Casa sul lago
03/09/2019Con la sua squadra di 20 collaboratori trasforma in realtà le case da sogno dei propri clienti, con l’ obiettivo di fare in modo che i committenti abbiano meno oneri possibili. Nell’intervista, Peter Wyler parla delle richieste dei committenti, del mercato e della sua casa dei sogni.

Sig. Wyler, qual è stata la richiesta più insolita che ha dovuto realizzare per un committente?
Peter Wyler: si trattava di una nuova costruzione realizzata completamente in legno di recupero, quindi non solo il rivestimento, ma l’intera costruzione. In realtà, oggi capita spesso di costruire case nuove con legno vecchio. Questo metodo costruttivo è molto speciale, e deve veramente piacere. Ho l’impressione che alle persone piaccia il legno vecchio e che si instauri un vero e proprio rapporto tra loro e questo materiale. L’acquisto di legno di recupero non è più un problema, perché è ormai diventato un bene di consumo. Lavoriamo con un fornitore di Frutigen, che ricava i suoi materiali dalle demolizioni. Il legno di recupero è un materiale straordinario. All’atto dell’utilizzo, come rivestimento o come materiale portante per la struttura, dobbiamo solo fare estrema attenzione alla qualità. I futuri proprietari non vogliono una casa vecchia con un margine d’azione limitato. Nelle nuove costruzioni, invece, possiamo configurare la planimetria proprio come la desidera il committente.
Nel 2003 l’azienda familiare fondata nel 1947 è passata nelle sue mani. La Wyler Holzbau AG costruisce da sempre case unifamiliari, malgrado i cambiamenti delle tendenze e della mentalità nel corso dei decenni. Può raccontare se e come sono cambiati le esigenze e i requisiti nel settore delle abitazioni?
Nella nostra regione, l’Oberland bernese, il boom edilizio delle case unifamiliari non conosce sosta. Nei regolamenti edilizi della maggior parte dei comuni, la costruzione di case plurifamiliari a più piani è purtroppo limitata a causa dell’imposizione di un’altezza massima di soli due o tre piani. D’altro canto le riserve di terreno edificabile sono diventate un problema. I terreni edificabili disponibili sono sempre meno. Negli ultimi due o tre anni, i prezzi dei terreni edificabili sono aumentati enormemente. Inoltre, si preferiscono le nuove costruzioni agli edifici esistenti, perché le prime risultano spesso più semplici e meno care. Noto anche un aumento della richiesta di case plurifamiliari. Sette appartamenti in un unico edificio sono più redditizi di una casa unifamiliare. Redditività è anche la parola chiave per le case unifamiliari, che vengono progettate con sempre maggiore frequenza con un appartamento accessorio nel seminterrato. Affittandolo, i committenti si assicurano entrate supplementari e la sua costruzione è relativamente economica. Si parla di circa 1,2 milioni di franchi per una casa unifamiliare con un appartamento accessorio. A livello costruttivo noto una maggiore prefabbricazione, quindi struttura a telai in legno, con in genere un seminterrato su un pendio che deve essere costruito in muratura. La mia impressione è che la tendenza sia quella di valorizzare sempre di più il legno, mostrandolo nella sua forma naturale. In linea di principio l’architettura è aperta, lineare e sfrutta ampie superfici vetrate.
Quali problematiche deve affrontare oltre alle esigenze dei committenti?
I problemi principali sono i vincoli normativi. Le norme edilizie e le autorità impongono tante condizioni generali, in particolare relative alla costruzione al di fuori della zona edificabile, che si sono inasprite da quando è entrata in vigore la nuova versione della Legge sulla pianificazione del territorio. Per la procedura di approvazione dobbiamo rispettare numerose norme relative all’altezza dell’edificio, alle distanze di confine o alle proporzioni. Realizziamo la maggior parte degli stabili nella nostra regione, caratterizzata da diverse zone rurali che limitano ulteriormente il settore edile e richiedono la massima uniformità in fase di risanamento.
Veniamo alla sua casa, o meglio, alla casa dei suoi sogni: come deve essere, secondo lei, casa unifamiliare perfetta?
Dipende da dove si trova (ride). In ogni caso, mi piacerebbe un bel panorama e un’ampia superficie esterna con spazi coperti. La casa dovrebbe trovarsi sulle rive di un lago. Non mi servono grandi ambienti, le stanze devono solo essere funzionali e con una buona abitabilità. La parola chiave è libertà, nel senso di una certa autonomia e indipendenza, che caratterizzano in parte la mia vita attuale. In casa mia produciamo da soli l’acqua calda. Abbiamo un impianto di trattamento delle acque e una riserva d’acqua, perché la nostra casa si trova in una zona rurale e, di conseguenza, non può essere collegata alla rete pubblica. Non produciamo corrente elettrica. Non ancora.
Lei abita in una zona rurale di Brienz. Un posto idilliaco. Qui svolge il ruolo di imprenditore, padre di famiglia e titolare del «Bed & Breakfast Wyler». Com’è la sua casa e cosa ha ristrutturato?
La costruzione della casa dei miei genitori risale intorno al 1890. Io e la mia famiglia ci viviamo dal 2001. Abbiamo ristrutturato la mansarda nel 2002 ed effettuato un restauro parziale della cucina e del bagno. Abbiamo aggiunto una costruzione annessa con abbaino, poi ristrutturato la facciata e installato una vetrata sul lato ovest in direzione del lago, senza contare le finestre nuove. Nel 2015 il piano superiore è stato completamente svuotato e ristrutturato. Le coibentazioni e le finestre sono state rinnovate, abbiamo costruito una nuova cucina e nuovi locali per i servizi, nonché realizzato tre stanze per gli ospiti. L’intero ampliamento è stato realizzato con legno di recupero. Quindi nell’estate del 2015 abbiamo inaugurato il «Bed & Breakfast Wyler». Il B&B occupa il piano superiore della casa dei miei genitori, è caratterizzato dal fascino delle baite alpine e presenta molto legno a vista con le pareti in legno di recupero, un antico pavimento a listelli e mobili artigianali. La casa e l’azienda sono cresciute con il passare degli anni. Noi siamo cresciuti con loro e ci siamo adeguati alle condizioni locali. Anche perché non ho potuto sempre imporre le mie scelte: nel 2011 il Cantone ha respinto la modifica del piano di zona per la mia area aziendale, impedendo l’ampliamento dell’edificio.
Peter Wyler – Il suo impegno per il settore
Peter Wyler è maestro carpentiere con dipl. federale e tecnico di costruzioni in legno. Il suo impegno per il settore è iniziato nel 2006 come membro del comitato della sezione Oberland bernese di Holzbau Schweiz e nel 2007 come perito d’esame. Nel 2011 è stato eletto nella direzione centrale di Holzbau Schweiz e gli è stata affidata la responsabilità della formazione. Dopo un mandato di otto anni, questa estate si è congedato dalla direzione centrale. Ricorderà sempre un’esperienza di successo del tutto particolare: «L’attuazione della formazione quadriennale. Un progresso enorme per il nostro settore.»
Cosa Scegliere?
Peter Wyler deve decidere:
Cucina o salotto?
Cucina. Una cucina con tavolo da pranzo è il fulcro di una famiglia. Oggi si punta meno sui salotti, perché non rappresentano più il centro della casa.
Facciata con o senza legno?
Con legno. Credo che una facciata in legno conferisca all’edificio un fascino particolare e caratterizzi l’opera edile come costruzione in legno.
Tetto piatto o a due spioventi?
Tetto a due spioventi. La forma del tetto è una tradizione per noi e questa è sicuramente la soluzione migliore.
Chalet alpino o sobrio stile Bauhaus?
Chalet, senza alcun dubbio, ma con finestre moderne e grandi. Nel luogo giusto, uno chalet con decorazioni ha la sua ragion d’essere ed è magnifico.