Dati, dati, dati
21/04/2020Secondo lo Smart Service World Report 2018, la competitività di un Paese e delle sue aziende dipende sempre più dalla capacità di creare servizi intelligenti in grado di gestire volumi di dati in forte crescita. Non solo le grandi aziende, ma sempre più spesso anche le piccole e medie imprese si chiedono in che modo sia possibile utilizzare i dati per creare nuove soluzioni specifiche per i clienti.
«IntelliClean» è il nome di un’applicazione sviluppata da Posta Immobili, pronta per essere lanciata sul mercato. Questa applicazione utilizza sorgenti di dati e le relative analisi per prevedere dove ci sarà più bisogno di pulizia in un edificio. In questo modo la pulizia potrà essere effettuata in modo dinamico e in funzione dell’effettiva necessità. Secondo la scheda informativa di «IntelliClean», il servizio di pulizia si basa sui dati forniti dall’utente di un edificio, per esempio l’occupazione delle sale riunioni, e su fattori esterni come le condizioni atmosferiche. L’occupazione degli spazi è determinata mediante rilevatori di movimento. La combinazione di dati permette una pianificazione dinamica degli interventi di pulizia, che viene visualizzata dal personale addetto su un tablet. Sulla base dei dati ottenuti, la necessità di pulizia viene calcolata utilizzando algoritmi di autoapprendimento. Ogni volta che si immettono dati e ad ogni nuovo feedback, gli interventi di pulizia possono essere adattati in modo ancora più efficiente alle esigenze degli utenti dell’edificio. Secondo Posta Immobili, l’applicazione consente di risparmiare fino al 15% dei costi.
Niente dati, niente smart services
L’esempio illustra cosa si intende per servizi intelligenti. Si tratta di offerte di servizi digitali basate sulla raccolta, valutazione e interpretazione di dati reali e in tempo reale. Questi dati possono essere un sottoprodotto di processi di digitalizzazione, essere resi accessibili al pubblico, rilevati con sensori o anche essere acquistati. Questa banca dati costituisce il punto di partenza per lo sviluppo di servizi innovativi, i cosiddetti smart services. I servizi basati sui dati integrano o sostituiscono la gamma di prodotti fisici e consentono quindi un adattamento personalizzato alle specifiche aspettative dei clienti.
Contestualizzare
La base dei servizi intelligenti è quindi costituita da un maggior volume di dati raccolti in tempo reale o, almeno, a intervalli brevi, ai quali è garantito un accesso permanente. I dati sono spesso definiti come il nuovo petrolio del 21° secolo. Tuttavia, essi non hanno alcun valore in sé. Sono una materia prima, di cui circa l’80% si presenta anche in forma non strutturata come testo, immagine e suono. Molte procedure richiedono di regola dati strutturati, ma anche quelli non strutturati possono essere spesso convertiti. Mediante il trattamento dei dati possono essere ricavate informazioni e, dalle informazioni elaborate è possibile generare a sua volta conoscenza. I dati raccolti devono quindi essere contestualizzati per diventare una risorsa preziosa o unica per terze persone. Come il petrolio greggio, essi devono essere prima raffinati. Ciò richiede analisti dei dati o esperti di sistemi tecnici con competenza di analisi o di intelligenza artificiale.
Il cliente prima di tutto
I servizi intelligenti offrono un’ampia gamma di possibili funzioni e capacità dei prodotti. Grazie ai bassi costi marginali dei sensori e dei componenti software aggiuntivi, è possibile implementare nuove funzionalità in un prodotto a costi relativamente contenuti. Tuttavia, gli smart services devono offrire al cliente un reale valore aggiunto e non essere unicamente motivati dalla presenza delle relative tecnologie. Lo sviluppo si realizza al meglio in stretta collaborazione con i clienti e i committenti. Inoltre, un’azienda dovrebbe optare per funzioni che rafforzino la propria posizione competitiva. Secondo varie fonti, molti progetti di servizi intelligenti falliscono entro il primo anno dal lancio sul mercato a causa della mancanza di valore aggiunto per i clienti o le aziende.
Impiego nella costruzione in legno
Thomas Rohner, professore di costruzioni in legno e BIM presso l’Università di Scienze Applicate di Berna, vede un numero elevato di potenziali campi di applicazione dei servizi intelligenti nel settore del legno: «La marcatura dei componenti sulla base di una chiara identificazione durante l’intero ciclo di vita – l’etichetta intelligente – offre certamente un interessante punto di partenza.» Tale marcatura può avvenire installando un chip RFID, univoco e inconfondibile grazie al suo numero UID, che contiene una grande quantità di informazioni e può essere arricchito di nuove informazioni durante le fasi di vita del prodotto. «Il motivo che rende interessante tutto questo è che i dati principali di un componente possono essere definiti durante l’intero ciclo di vita. Tutti gli altri dati possono essere collegati come cosiddetti «linked data». Il modello dell’edificio, il gemello digitale, può quindi essere mantenuto molto snello senza perdita di informazioni, in quanto le banche dati più importanti sono collegate a esso, facilitando così anche l’aggiornamento dei dati.
Secondo Rohner, esiste un grande potenziale per gli smart services anche nei settori del monitoraggio degli edifici, delle porte, delle finestre e delle facciate, nonché dei sistemi di controllo della casa intelligenti che possono essere resi ancora più intelligenti. «Qui si tratta di trovare l’equilibrio tra ciò che è possibile e ciò che è auspicabile.» In molti casi anche la protezione dei dati e lo scambio di dati rappresentano un grande ostacolo.

Trovare il proprio accesso
Lo sviluppo di servizi intelligenti può essere impegnativo per la concomitanza di discipline diverse. La maggior parte delle PMI li può quindi realizzare solo in collaborazione con partner. È importante affrontare attivamente il tema degli smart services e trovare il proprio accesso. ll dipartimento di architettura, legno ed edilizia dell’Università di scienze applicate di Berna ne ha creato uno con lo sviluppo dell’app «wer.was.wo» (chi.cosa.dove). Si tratta di un’applicazione web ottimizzata per dispositivi mobili basata su un software open source per la gestione delle risorse self-service nel parco tecnologico. Le risorse sono dotate di un tag NFC che può essere facilmente scansionato con uno smartphone che supporta la tecnologia NFC. All’utente appare un’interfaccia dove sono visualizzati disponibilità, accessori, prenotazioni e dispositivi alternativi. L’attrezzatura di lavoro può ora essere prenotata e presa in prestito al momento. I responsabili delle attrezzature, invece, ricevono informazioni su «wer.was.wo » e sullo stato delle stesse attrezzature, ma anche sulla loro frequenza di utilizzo in relazione agli investimenti. «Si tratta di un’applicazione relativamente facile da implementare ed economica che può servire anche come punto di partenza per funzioni aggiuntive», afferma lo sviluppatore Andreas Hämmerli, responsabile del centro di test e del parco tecnologico.
Molti approcci disponibili
L’introduzione su larga scala del nuovo standard di telefonia mobile 5G darà probabilmente un ulteriore impulso allo sviluppo degli smart services. Una rete che reagisce praticamente in tempo reale grazie a una maggiore velocità e a un breve tempo di latenza è interessante per il collegamento in rete di prodotti, elementi costruttivi e macchine. In questo modo l’industria del legno avrà sempre più a che fare con questo argomento. «Esistono già diversi approcci. Molte tecnologie, attualmente ancora soluzioni stand-alone, stanno entrando in rete. Tuttavia, i singoli componenti dovrebbero essere già realizzati in vista di un possibile collegamento in rete», afferma Rohner.