Il nuovo vecchio tetto
09/10/2020Oggi, dopo due anni, i lavori sono nuovamente in dirittura d’arrivo, come la notte prima del rogo. Ma questa volta è tutto diverso, anche se dall’esterno non si nota.
Quel sabato mattina le 15 chiamate perse della sua collaboratrice non promettevano niente di buono, racconta Urs Fankhauser, ricordando di aver vissuto le ore successive come un automa. L’architetto si precipita al cantiere, parla con le squadre di intervento dei vigili del fuoco e la polizia, organizza l’attività di ingegneri, direttore dei lavori, gru. «Mi sembra ieri», dice. Le immagini del vasto incendio alla stazione di Zurigo sviluppatosi nella notte tra il 24 e il 25 agosto 2018 hanno fatto il giro del mondo, mostrando l’isolato sul Bahnhofquai avvolto dalle fiamme. L’edificio, che risale al 1896, era in fase di restauro già da due anni e la sua consegna ai nuovi locatari era prevista per la fine del 2019. Silvan Bühlmann, direttore di costruzione per il settore delle costruzioni in legno dell’impresa edile Strabag AG, all’epoca era responsabile delle opere di bonifica delle travi del tetto dal primo al sesto piano. «I lavori di ripristino della vecchia capriata semplice sarebbero iniziati da lì a due o tre settimane.» L’incendio li ha riportati alla situazione di un anno e mezzo prima, sintetizza l’architetto Fankhauser.

Il ritorno alla forma originaria
All’indomani dell’incendio erano molte le questioni aperte. Non era chiaro se l’edificio fosse a rischio di cedimento. Con il tempo è stato possibile individuare i danni causati dall’incendio, durato tre ore, a cui si sono aggiunti quelli dell’acqua di spegnimento nonché della pioggia e della neve, che hanno potuto penetrare senza ostacoli nella struttura per più di sei mesi. Le fiamme avevano divorato la capriata semplice e i tre piani superiori degli edifici al numero 1 della Bahnhofplatz, nonché dei civici 15 e dal 9 all’11 del Bahnhofquai, bruciando circa 950 metri quadrati del tetto. La soletta in calcestruzzo della mansarda era precipitata, distruggendo tutti i soffitti sottostanti, prima di arrestarsi al piano terra. Le indagini sulle cause si sono protratte per mesi, così come le attività di sgombero, durate oltre un semestre. I dipendenti della Spleiss AG hanno dovuto rimuovere manualmente le macerie più piccole, usando una piattaforma elevatrice.La città e il proprietario, la società immobiliare PSP Swiss Property, hanno deciso che gran parte dell’isolato andava ricostruita. Di nuovo alle origini, dunque. Nel febbraio 2019, la ditta IHT Rafz Ingenieurholzbau + Holzbautechnik GmbH, sotto la direzione di Markus Zimmermann, ha iniziato a progettare la costruzione in legno, la cui realizzazione è stata assegnata a Strabag AG, vincitrice della nuova gara d’appalto. L’incarico consisteva nell’esecuzione dei lavori di montaggio degli elementi in legno secondo il relativo catalogo dei dettagli, comprendente la struttura completa del tetto, composta da tetto piatto, tetto a falde e tre torri con le relative solette, nonché i soffitti sopra il quarto e quinto piano. La ditta Synaxis AG di Zurigo è stata incaricata dei calcoli e della progettazione dei pavimenti dal terzo piano in giù e delle opere edilizie. In qualità di subappaltatori di Spleiss AG, Bühlmann e i suoi colleghi della Strabag AG si sono occupati anche della ristrutturazione dei soffitti dal primo al terzo piano.

I lavori sotto la copertura d’emergenza
Nel febbraio 2019, quasi sei mesi dopo l’incendio, una copertura d’emergenza di 1600 metri quadrati è stata installata per proteggere dalle intemperie i lavoratori impegnati nella ricostruzione delle facciate e del tetto, classificati come appartenenti al patrimonio artistico. Una particolarità per Bühlmann e i suoi colleghi: «La copertura d’emergenza è rimasta al suo posto per tutta la fase di montaggio e poteva essere aperta solo in pochi punti. Per questo il materiale è stato prima issato in cantiere con la gru e poi portato nella posizione richiesta con una minigru cingolata. Lo spazio disponibile lassù era molto ridotto», spiega il direttore di costruzione. Prima di iniziare la pianificazione dell’opera, Strabag ha programmato una scansione 3D per ottenere un modello accurato delle vecchie e nuove pareti esterne e interne. Gli elementi del tetto, realizzati in anticipo e adattati nelle dimensioni agli assi dell’impalcatura d’emergenza, sono composti da pannelli a tre strati, travetti, lana minerale e pannelli DWD, assemblati a formare un elemento a cassettoni. I soffitti del quarto e quinto piano hanno invece una struttura composta da legno lamellare e travature. I pavimenti sono rivestiti con pannelli in legno lamellare dello spessore compreso tra 200 e 260 millimetri.
Ottimizzazione della planimetria e degli impianti tecnici
«I lavori di finitura di tetto e pavimenti procedono bene e se ne prevede la conclusione entro la fine di ottobre», si augura Bühlmann, che anche due anni fa si trovava a un passo dal completamento dell’opera. Nel frattempo anche le indagini si sono concluse, ma la procura non si è ancora espressa sulle possibili cause dell’incendio.
Se si volesse attribuire un qualche aspetto positivo al rogo, sarebbe questo: «Nella ricostruzione degli interni, il ricorso alla moderna statica delle costruzioni in legno ci ha permesso di riconfigurare e ottimizzare la planimetria», spiega l’architetto Fankhauser. «Prima dell’incendio ci eravamo attenuti alla struttura portante del tetto originaria, risalente al 1896 e caratterizzata dalla presenza di numerosi pilastri. La soluzione odierna è molto più elegante, con numerosi ampi spazi aperti che non richiedono più questo tipo di supporti. Le migliorie hanno interessato anche gli impianti tecnici.»
strabag.ch, iht-rafz.ch, wanner-fankhauser.ch
Ricostruzione sul Bahnhofquai
Progetto: ripristino di tetto e solette, nuova costruzione
Ubicazione: Zurigo, Bahnhofquai
Termine dei lavori previsto: 2021
Committente: Immobiliengesellschaft PSP Swiss Property
Architetto: Wanner + Fankhauser AG, Zurigo
Struttura in legno: Strabag AG, Lindau (ZH)
Studio tecnico di ingegneria per l’edilizia in legno: IHT Rafz Ingenieurholzbau + Holzbautechnik GmbH, Rafz (ZH)
Legno: 257 m3 di legno lamellare, 95 m3 complessivi di legname da costruzione
Superfici tetto piatto: 820 m2
Superficie tetto a falde: 90 m2
«Dopo sei mesi c’era ancora odore di fumo»
Circa sei mesi dopo il grande incendio vicino alla stazione ferroviaria centrale di Zurigo, a Markus Zimmermann, specialista in costruzioni in legno, è stato chiesto di partecipare alla ricostruzione, per affiancare con il suo team dell’IHT Rafz Ingenieurholzbau + Holzbautechnik GmbH le aziende coinvolte nell’impegnativo progetto. Il sì dell’ingegnere per l’edilizia in legno e specialista antincendio è stato seguito da nove mesi di progettazione, con la sola certezza delle molte incognite scaturite dall’incendio.
La sua prima ispezione al cantiere è stata effettuata nel febbraio 2019, a soli sei mesi dall’incendio. Quali sono le impressioni e le immagini che ancora ricorda, signor Zimmermann?
Molte aree del cantiere erano già state sgomberate, ma si sentiva ancora odore di fumo. Ho visto travi in acciaio completamente deformate dal calore. Le fiamme devono aver causato temperature molto elevate. Alcune sezioni non erano ancora accessibili per ordine degli inquirenti. Ho cercato di farmi un’idea della costruzione in legno originaria, sollevato di non dovermi ancora pronunciare sulle sue condizioni in quel momento. Solo mesi dopo abbiamo compreso la vera entità dei danni: del tetto non rimaneva molto, così come dei piani sottostanti. Dal quarto piano in su si può parlare di una nuova costruzione.

La progettazione, i calcoli e le stime si sono protratti per nove mesi, quasi sempre in parallelo e con molte questioni aperte. Può ricostruire per noi le tappe del progetto?
La fase preliminare si è concentrata sull’individuazione del confine tra ripristino e nuova costruzione, con difficoltà nella scelta del materiale più adatto. A volte il cemento gettato in opera sarebbe stata una buona soluzione, ma per motivi di peso si poteva ricorrere solo a una costruzione in legno, mentre talvolta è stato necessario ricorrere all’acciaio. Nel maggio 2019 ho elaborato la prima stima di costi, senza nemmeno il progetto del montaggio e mentre stavo ancora cercando in parallelo di trovare la giusta soluzione: insomma, tutto il contrario di come si dovrebbe procedere in pratica e contro ogni regola e raccomandazione. Al completamento dello studio statico e del catalogo dei dettagli nell’agosto 2019 sono seguiti la gara d’appalto e i colloqui con le aziende. Durante il montaggio abbiamo continuato a documentare le modifiche al progetto, comunicare all’interno del team e monitorare l’avanzamento dei lavori con tacheometro e scansioni 3D.
Chi ha vinto la gara d’appalto per i lavori di costruzione in legno e perché?
Strabag AG è risultata convincente nel colloquio di aggiudicazione perché i costruttori in legno hanno saputo fornire delle prime soluzioni a questioni critiche. Il montaggio infatti era tutt’altro che ordinario. La struttura da erigere era composta da un tetto piatto, configurato come una tavola, su cui appoggiare il tetto a falda, progettato come manto indipendente. La difficoltà maggiore consisteva nel dover eseguire l’intero montaggio al di sotto di una copertura d’emergenza provvisoria. Per questo è stato necessario optare per una struttura il meno complessa possibile e con semplici curve di forza. Strabag AG ha proposto di issare con una gru gli elementi prefabbricati, per introdurli nel cantiere attraverso un’apertura nella copertura d’emergenza, per spostarli poi con una gru mobile più piccola fino al punto dove i carpentieri avrebbero dovuto montarli.
Come procede un ingegnere per l’edilizia in legno in un progetto interessato da un caso di incendio?
In realtà è meglio non pensare all’evento catastrofico. Io mi sono concentrato sulla semplice domanda: quali elementi costruttivi sono intatti e quali no? Con il legno la risposta è facile: i pezzi carbonizzati non reggono più. Tutto quanto sopravvive all’acqua degli estintori può essere riutilizzato. In questo caso non era rimasto molto. La valutazione della muratura non rientra nel mio campo di specializzazione, ma si può dire che il legno, ancora una volta, ha dimostrato la propria superiorità rispetto all’acciaio in caso di incendio.
Che cosa rende questo progetto così particolare per lei?
Sono motivato dalla ricerca di soluzioni al di fuori degli schemi. Progetti complessi come questo richiedono un lavoro di squadra. Il team di architetti guidato da Urs Fankhauser ha gestito la situazione con grande professionalità e, soprattutto, con la competenza sociale necessaria ad assicurare lo svolgimento dei lavori in un clima di calma ed equilibrio. Ueli Murpf, esperto dall’approccio pratico, ha completato in modo ideale il team di specialisti in costruzioni in legno del nostro studio di ingegneria. L’attività del reparto costruzioni in legno di Strabag e degli ingegneri per l’edilizia in legno si è svolta all’insegna della collaborazione, con un effetto positivo sulla qualità e sulla passione dimostrata nelle operazioni. La comunicazione aperta e trasparente è stata sicuramente il fattore più importante di tutti. Nessuno dei progettisti specializzati o degli appaltatori poteva permettersi di pensare che i problemi in questo cantiere si sarebbero risolti da soli. Questo non sarebbe successo di sicuro.

Markus Zimmermann
Markus Zimmermann è stato incaricato di progettare i lavori di ripristino della costruzione in legno. Dopo aver concluso il tirocinio da carpentiere nel 1996, Zimmermann ha proseguito il suo percorso formativo diventando specialista antincendio AICAA e diplomandosi ingegnere civile SUP/SIA. Dal 2009 il 44enne guida la ditta IHT Rafz Ingenieurholzbau + Holztechnik GmbH e dal 2012 è membro della direzione di Sigrist Rafz Holz + Bau AG. Dal 2019 Zimmermann è attivo nell’associazione Holzbau Schweiz nella direzione centrale nel reparto Tecnica & Economia aziendale. iht-rafz.ch