Sapere che penetra nelle ossa
24/05/2022
La pelle conserva la memoria di ogni bruciatura provocata dal sole. Una volta svanito l’arrossamento, gli occhi non percepiscono più le lesioni; questa speciale fotocamera invece sì. È stata allestita oggi pomeriggio davanti all’ingresso della Hector Egger Holzbau SA. Le zone del viso che sono state esposte a lungo ai raggi del sole si mostrano con delle macchie scure. Dopo aver spalmato la protezione solare, il viso ha assunto un aspetto davvero curioso: i punti protetti dalla crema sono diventati neri. E si è notato subito dove nella fretta non fosse stata applicata la crema: sulle orecchie, tra gli occhi oppure sulle narici. «Sembra colore mimetico», dicevano i carpentieri ridendo, e chiunque guardasse nella fotocamera l’immagine metteva in evidenza dove dovesse essere ancora applicata la protezione solare.
Meno esilaranti sono stati invece i dati presentati poco prima da Roland Krischek, esperto Suva in radioprotezione. Nel contesto internazionale la Svizzera registra uno dei tassi più alti per quanto riguarda l’insorgenza di cancro alla pelle. Inoltre, i carcinomi basocellulari e una forma di melanoma sono riconosciuti come malattie professionali. Questa patologia insorge a seguito dell’esposizione a radiazioni solari. Il carcinoma basocellulare si sviluppa a carico di quelle zone non protette dai raggi solari: sulla fronte, sul naso, sulle labbra, sulle orecchie, sul collo e sul dorso della mano e si manifesta con un arrossamento e una rugosità persistenti della pelle che possono causare anche sanguinamento. Qualora non venga curato, questo cancro può penetrare in profondità e intaccare persino le ossa. Nella maggior parte dei casi il carcinoma basocellulare non metastatizza, ma può diventare anche mortale.
Una corsa verso la protezione solare
Dopo l’intervento, i partecipanti si sono distribuiti lungo sei stazioni. Al tavolo su cui erano esposti differenti copricapo è stata registrata una grande affluenza: ognuno aveva con sé il proprio elmetto su cui montare il nuovo modello di design di «visiera con protezione per la nuca». La visiera trasparente con protezione UV non disturba, osservano gli uomini mentre la indossano. Ci vuole un po’ di tempo per abituarsi alle alette che sporgono lateralmente e sulla parte posteriore del capo. Restano sull’elmetto? «Per il momento lo lascio così, non si tratta di una questione estetica.» «Proviamo un po’, vediamo se riduce la visibilità laterale», questi alcuni dei commenti formulati intorno al tavolo. Tra le opzioni, era possibile scegliere anche un cappello in tessuto a tesa larga, utile quando non si indossa l’elmetto. Su un altro tavolo erano sparpagliate alcune foto che mostrano come persone di varie parti del mondo si riparano dal sole. Nei paesi del sud, ad esempio, il sole ha sempre influenzato il modo di vestirsi e nessuno ha la pelle scoperta. «Gli indumenti sono la protezione migliore», afferma Roland Krischek. Ancora meglio sarebbe lavorare all’ombra, laddove possibile. Tuttavia, una parte dei dannosi raggi UV penetra anche all’ombra e in presenza di cielo nuvoloso (v. pagina 36). La crema solare si colloca in ultima posizione nella lista delle misure protettive. A tale riguardo su un altro tavolo era esposto un puzzle raffigurante persone con diversi tipi di pelle con l’indicazione del tempo di autoprotezione naturale e di protezione garantito dalla crema solare. Conclusione: anche con il fattore di protezione 50, non è sufficiente spalmare la crema solo una volta al giorno!
Una foto impressionante ha fatto accapponare la pelle a molti: un uomo con un pronunciato invecchiamento della pelle unilaterale. Il camionista ha percorso per anni lo stesso tragitto e il lato sinistro del suo viso è stato esposto al sole, anch’esso in continuo movimento. I finestrini sono in grado di filtrare solo in parte i raggi UV, ma non forniscono alcuna protezione dal sole. Molto educativa è anche l'app «Sunface» che scansiona il proprio viso e simula l’invecchiamento della pelle 5, 10 o 20 anni dopo. Anche questo tentativo è risultato molto incisivo ed evidenzia in maniera veritiera come cambia la pelle con e senza protezione solare oppure con e senza settimanali in un centro solare. Lavorare sotto il sole cocente è già una bella gatta da pelare e i carpentieri devono mantenere i nervi ben saldi e prestare attenzione alle misure di sicurezza. Per questo motivo, a fare da pendant a un bel paio di occhiali da sole e a un elmetto dal design sempre più sportivo, ci saranno forse anche delle ariose coperture per le orecchie. Dopo lo scambio di opinioni ai tavoli, i partecipanti si sono spostati al sole con un braccialetto bianco al polso, e hanno osservato come questo si sia subito tinto di viola. Un altro strumento che rafforza la consapevolezza riguardo ai raggi ultravioletti e li rende percettibili gli occhi, tutelando al tempo stesso la pelle.


Roland Krischek, esperto Suva in radioprotezione
Qual è l’obiettivo della campagna di protezione dai raggi UV?
Già da diversi anni la Suva richiama l’attenzione sui rischi legati alle radiazioni UV. Dal 2022 la tematica della protezione UV è inoltre implementata nell’Ordinanza sui lavori di costruzione. L’obiettivo della campagna è ridurre il numero di casi di cancro alla pelle associati al lavoro all’aperto. A questo scopo forniamo alle aziende materiale informativo dettagliato, quale ad esempio un modulo sulla prevenzione, per sensibilizzare alla tematica sia datori di lavoro che collaboratori. L’aspetto della protezione dalle radiazioni ultraviolette costituisce il cardine nella prevenzione dalle malattie professionali e rappresenta il fulcro delle attività che la Suva svolgerà in tal senso nei prossimi anni. A partire dall’anno prossimo la protezione dalle radiazioni ultraviolette sarà oggetto delle nostre attività di controllo e saranno richieste misure concrete. suva.chit-ch/prevenzione/temi-sostanziali/sole-uv-canicola-e-ozono?lang=it-CH

Daniel Küng, responsabile divisione Holzbau Vital
In quale modo Holzbau Vital supporta le aziende socie, affinché questa tematica sia recepita da ogni singolo collaboratore?
Inviamo alle aziende una lettera informativa, creiamo manifesti da scaricare e, per ogni tematica legata alla sicurezza, realizziamo una presentazione PowerPoint che può essere utilizzata dall’azienda per informare le proprie collaboratrici e i propri collaboratori. Inoltre, sul nostro sito web sono raccolte otto domande che, in pochi minuti, informano e aiutano a ripassare le conoscenze in materia di protezione dal sole e dal calore. Le aziende possono richiedere un modulo sulla prevenzione direttamente alla Suva, scaricando la guida fai da te gratuita oppure optando per l'intervento di uno specialista Suva. La seconda opzione è a pagamento, ma Holzbau Vital si fa carico di una parte dei costi. In entrambi i casi, le aziende ricevono in dotazione per il numero indicato di collaboratori l’equipaggiamento di protezione, contenente ad esempio la protezione della nuca progettata ad hoc, la crema solare e il materiale informativo. holzbau-schweiz.ch/it/offerte-dei-settori-specialistici/sicurezza-e-salute/manifesti/

Thomas Rosenberg, titolare d’azienda presso Hector Egger Holzbau AG
Quali misure adotta l’azienda Hector Egger Holzbau SA a tutela delle proprie collaboratrici e dei propri collaboratori?
Offriamo corsi di formazione in materia di sicurezza durante i quali si affronta la tematica della protezione dai raggi del sole. Mettiamo a disposizione una crema solare con fattore di protezione 50 e un paio di occhiali da sole: questo è il nostro equipaggiamento standard. Alle nostre collaboratrici e ai nostri collaboratori diamo anche in dotazione l’abbigliamento da lavoro, che, fatte salve poche eccezioni, in estate prevede pantaloni lunghi e magliette a mezza manica, oltre al copricapo dotato di protezione per la nuca fornito oggi dalla Suva. In fin dei conti, ogni collaboratrice e collaboratore è responsabile in prima persona per la propria salute. Consegniamo loro questi strumenti e li informiamo in merito ai rischi legati al cancro alla pelle. hector-egger.ch