Una torre che mette le ali al luogo dove sorge
20/11/2020Fino a poco tempo fa, nessuno si sarebbe aspettato che questo lembo di campagna sarebbe diventato un giorno luogo di incontro culturale per la regione. Al centro di tutto c’è un semplice campo a Ottenhusen vicino a Ballwil, nel comune di Hohenrain, nel bel mezzo della zona dei laghi di Lucerna tra il lago di Baldegg e il lago dei Quattro Cantoni. Anche i romani, ben 2000 anni or sono, mostrarono di apprezzare questo territorio, tanto da decidere di stabilirvisi. Lo testimonia «Mercurio», una statuetta di bronzo alta 30 centimetri, ritrovata per caso 170 anni fa proprio lungo uno di questi argini.
Sette anni fa, i lavori di posa di alcune tubazioni hanno riacceso l’interesse degli archeologi che si sono ricordati delle mura della villa romana che riposavano lì sotto terra. In quel punto dovevano infatti anche rimanere, senonché nel frattempo questa storia era giunta anche alle orecchie di René Schenker, affascinandolo. L’uomo vive proprio accanto al luogo di ritrovamento di «Mercurio» – il messaggero degli dei che, con i suoi sandali alati, mette in collegamento gli dei fra loro. Schenker, a sua volta, ha creato dei collegamenti: ha fondato un gruppo di progetto con l’obiettivo di realizzare un luogo di confronto che riportasse in vita la villa romana.
Negli ultimi anni, tutte le persone coinvolte si sono impegnate con il cuore e la mente per realizzare questa idea. Al centro delle progettazioni c’era la torre di legno, ora completata, con la piattaforma panoramica. Gli studenti del dipartimento di Tecnologia e Architettura della Scuola universitaria professionale di Lucerna sono stati coinvolti nel progetto, realizzato successivamente dai carpentieri dell’azienda Tschopp Holzbau AG con sede nella vicina Hochdorf. Nei pressi della torre sono stati installati dei pannelli illustrativi che informano sulla vita all’epoca romana. Le installazioni e le visualizzazioni riportano in vita gli allora abitanti della villa, e anche una copia di «Mercurio» ha fatto ritorno nel luogo della scoperta.

Tromba della scala quadrata
Il team dell’azienda Tschopp Holzbau AG ha prodotto i componenti della torre sulla base dei progetti della studentessa di architettura Alexandra Ledermann e del suo collega Lorenz Zahler. La costruzione si compone di una tromba di scala di forma quadrata, alta 11,50 metri, con otto rampe di scale e una piattaforma panoramica. Quest’ultima poggia su tre massicci pilastri inclinati, dai quali dipartono a loro volta i puntelli che si innestano sotto la piattaforma. Le longarine alte come il parapetto realizzano una tromba di scala quadrata all’interno della torre coperta. Simboli romani incisi si snodano lungo la parte alta delle longarine in legno massiccio, come i sandali alati di Mercurio e altri motivi dipinti sui vasi ritrovati durante gli scavi. Lo stesso Mercurio, o meglio la sua copia, si è seduto all’ingresso e indica ai visitatori che in alto c’è qualcosa da vedere.
Misurazioni difficoltose
«Non è stato facile eseguire la misurazione dei pilastri inclinati sul bordo del prato in pendenza», afferma Samuel Scheurer, responsabile di progetto di Tschopp Holzbau AG. Nessun piano orizzontale o verticale ha potuto essere d’aiuto nella fase di regolazione, non c’era infatti nessun tipo di riferimento. I costruttori in legno hanno lavorato con un cosiddetto tachimetro, uno strumento di misurazione che trasferisce i punti di riferimento del disegno 3D sul terreno. La struttura portante della piattaforma è costituita da nove tronchi di abete di Douglas. Tre tronchi sono collegati rispettivamente alle fondazioni a vite. Da ogni tronco principale si innalzano sfalsati due ulteriori tronchi come puntelli. Nessuno di questi componenti è in verticale, sono tutti disposti in posizione inclinata, si trovano per così dire nella terza dimensione. «La progettazione e la lavorazione dei tronchi sono state indubbiamente uno dei compiti più complessi di questo progetto», così Ivan Tschopp, amministratore delegato di Tschopp Holzbau AG.
Veduta sulla corte romana
Dalla piattaforma, a circa nove metri da terra, si gode di una vista panoramica da una nuova prospettiva. Ad apprezzarla non sono solo gli abitanti del luogo; dalla torre sono attratti anche scolaresche e cicloturisti. René Schenker, che insieme al gruppo di interesse agisce in qualità di committente, è fiducioso che l’opera sarà trattata con rispetto. «Un progetto di questo tipo si realizza solo in squadra, molti dei coinvolti sono di queste parti e hanno lavorato molto duramente», spiega Schenker. Del gruppo di progetto hanno fatto parte il comune di Hohenrain, una proprietà terriera e il dipartimento cantonale di archeologia. Inoltre, rappresentanti della Scuola universitaria professionale di Pedagogia, della Scuola universitaria professionale di Lucerna, i dipartimenti di Tecnologia e Architettura e dell’azienda Pirmin Jung Ingenieure Holzbau hanno fornito la loro assistenza nella progettazione. Con i progetti del concorso di architettura e molto impegno personale, il gruppo ha raccolto i fondi per la realizzazione. Anche Ivan Tschopp ha accompagnato il vulcanico René Schenker dagli sponsor, spiegando loro il significato e i vantaggi della torre e diventando ambasciatore delle costruzioni in legno. Al committente stava particolarmente a cuore che il progetto fosse realizzato con legno proveniente dalle foreste svizzere. La torre è aperta al pubblico dalla fine di settembre. Un contratto di comodato d’uso e un piano di manutenzione per la costruzione in legno a cura della Pirmin Jung Schweiz AG regolano il controllo degli impianti tecnici dell’opera.
Deterioramento naturale indotto dagli agenti atmosferici
Alla scala si accede attraverso una porta, la cui serratura è alimentata dalla corrente del mini impianto fotovoltaico e comandata in modo automatico. La casseratura verticale aperta in abete di Douglas, realizzata con assi di forma romboidale (80 × 120 mm) è, come il rivestimento del pavimento e le travi della piattaforma (60 × 140 e 80 × 140 mm), non trattata e può quindi essere naturalmente corrosa dalle intemperie. La piattaforma è collegata alla torre coperta ed è costruita in legno lamellare (abete rosso/abete bianco) con una disposizione simmetrica di puntelli e traverse. La scala con cosciali e le longarine del parapetto sono realizzate con pannelli a tre strati di abete rosso.
Quando i visitatori si affacciano sulla terrazza, il loro sguardo vaga verso le Alpi all’orizzonte e la vicina Lindenberg, da cui i romani arrivarono in questo territorio 2000 anni fa. Oggi vi si trova il centro di pedagogia speciale Heilpädagogisches Zentrum di Hohenrain. I curiosi si dirigono verso i due binocoli e, con grande sorpresa, guardano attraverso di essi direttamente sulla corte della villa romana dove si lavora di gran lena. La vista mostra dove si trovano le fondamenta sotto il campo e come potevano essere gli edifici e il paesaggio in epoca romana.
La torre con i quattro pannelli illustrativi girevoli alla sua base è una tappa della mostra all’aperto, che rappresenta in quattro luoghi quattro diverse epoche. Insieme al sentiero naturalistico di Ottenhusen, la nuova torre rende questo territorio un luogo di incontro ricco di eventi e di significato culturale.
gutshof-ottenhusen.ch, kulturabenteuer-seetal.ch
Torre Romana di Ottenhusen
Committente: IG Römerplatz, René Schenker, Ballwil (LU)
Architetti: Alexandra Ledermann e Lorenz Zahler, HSLU Lucerna
Studio tecnico di ingegneria per l’edilizia in legno: Pirmin Jung Schweiz AG, Rain (LU)
Struttura in legno: Tschopp Holzbau AG, Hochdorf (LU)
Tipo e quantità di legno: abete di Douglas svizzero circa 20 m3, abete rosso/bianco svizzero circa 10 m3
Costi di realizzazione: in totale CHF 170 000.–
Periodo di costruzione: circa 6 settimane
Tschopp Holzbau AG
Tschopp Holzbau AG è stata fondata nel 1972 come impresa a conduzione familiare. Ivan Tschopp, figlio dei fondatori Alois e Nina Tschopp, ha imparato il mestiere del carpentiere all’interno dell’impresa, per alcuni anni ha frequentato corsi di apprendistato continuando a formarsi come maestro carpentiere. In seguito è tornato a lavorare nell’impresa dei suoi genitori. Tschopp Holzbau ha costantemente modernizzato i propri uffici e capannoni di produzione e, oltre alle commesse di costruzione in legno, ha portato avanti anche lo sviluppo e la produzione degli elementi «Bresta». Nel 2005 Ivan Tschopp, allora 33enne, ha assunto la direzione dell’impresa e ne è in seguito diventato anche il proprietario. Tre anni fa, l’impresa si è ampliata con un ulteriore capannone di produzione dotato di una tecnologia innovativa e un impianto a ponte multifunzionale. Per i suoi risultati, l’impresa ha ottenuto il marchio di qualità Holzbau Plus. Oggi Tschopp Holzbau AG con sede a Hochdorf impiega 98 collaboratori che lavorano nei settori della costruzione in legno, della ristrutturazione e della finitura di interni, della costruzione di case in legno, dei servizi completi per le costruzioni in legno e dell’amministrazione. 14 dei collaboratori sono apprendisti. tschopp-holzbau.ch
«Siamo pronti per il BIM»

Signor Tschopp, il committente della Torre Romana è IG Römerplatz, ma anche il comune di Hohenrain è coinvolto. Qual è stata per lei la sfida più grande del progetto?
Ivan Tschopp: Fare i rilevamenti delle misure sul terreno è stata un’impresa piuttosto difficile. Basti pensare al bordo del prato in pendenza su cui dovevano essere posizionati i pilastri a loro volta inclinati. Con il tachimetro e un piano di rilevamento 3D, la nostra squadra ha svolto in autonomia le operazioni di misurazione e picchettamento del terreno. Un altro osso duro è stata la lavorazione meccanica dei tronchi.
Come sono stati realizzati i pilastri?
Abbiamo lavorato i tronchi massicci di legno di abete di Douglas sul nostro impianto a ponte multifunzionale TW Mill E. Non è cosa così scontata essere in grado di lavorare tronchi di questo tipo. Che tutto abbia funzionato è stato fonte di grande soddisfazione per noi.
Qual è stata la difficoltà nel legare i tronchi?
La sfida è stata quella di lavorare i tronchi in cinque assi e posizionarli di conseguenza sulla tavola elementi. L’asse del tronco doveva essere in posizione orizzontale, e quindi abbiamo tenuto conto della forma irregolare del tronco. La versatilità dell’impianto TW Mill E è stata di grande vantaggio. Una volta fissati i tronchi, la macchina è stata in grado di legarli in un unico passaggio.
Il committente della Torre Romana è un gruppo di interesse – non il comune. Tuttavia, il settore pubblico è spesso coinvolto quando si tratta della costruzione di edifici pubblici. Eseguite spesso commesse per proprietari di opere pubbliche?
Circa il 4% dei progetti che realizziamo sono commissionati da proprietari di edifici pubblici. Si tratta spesso di edifici scolastici e palestre, ma anche di edifici residenziali e agricoli o di edifici speciali, ad esempio per l’esercito.
Dal 2021, il BIM è un must per gli edifici pubblici. Questo cosa significa per le PMI del settore delle costruzioni in legno?
Vediamo con favore l’adozione del BIM. È in linea con la modalità di lavoro di noi costruttori in legno, con le decisioni preliminari e la pianificazione anticipata e supporta la prefabbricazione a cui puntiamo. Attualmente la progettazione BIM è particolarmente utile per i progetti più grandi in cui il lavoro è ripagato. È importante che le interfacce funzionino e che i vari programmi CAD possano essere facilmente intercambiabili.
Come sta organizzando la sua azienda con riguardo al BIM e alla digitalizzazione?
Non abbiamo timori: siamo pronti, la nostra tecnologia rispecchia lo stato dell’arte. Siamo in attesa della commessa «House of Wood», che il cliente vuole realizzare completamente con il BIM. Questa commessa ci permetterà di ampliare la nostra esperienza e competenza nell’adozione del BIM.