Attutire in modo sicuro anziché cadere in basso
La sicurezza è fondamentale in ogni cantiere, non solo per dovere di assistenza nei confronti dei collaboratori, ma anche dal punto di vista legale. Dalla revisione dell’Ordinanza sui lavori di costruzione (OLCostr 2022) è chiaramente stabilito che a partire da un’altezza di due metri sono necessarie misure di protezione.
Per proteggere i collaboratori dalle cadute dall’alto e rispettare le direttive dell’OLCostr, oltre alla collaudata protezione laterale e ai ponteggi di ritenuta, anche le reti di sicurezza offrono una misura di protezione adeguata. Le aziende che utilizzano correttamente queste reti traggono molteplici vantaggi dal punto di vista della sicurezza, della redditività e dell’efficienza.
Reti di sicurezza: sistema di protezione collettivo
Un’azienda che utilizza regolarmente le reti di sicurezza è PM Mangold Holzbau AG di Ormalingen (BL). L’azienda occupa circa 125 collaboratori ed è specializzata nelle costruzione modulari in legno, nella carpenteria e nei servizi di architettura nell’area di Basilea, Argovia e Soletta. Con oltre 40 anni di esperienza, l’azienda a conduzione familiare punta fermamente su qualità, efficienza e sicurezza.
Secondo la norma SN EN 1263-1/2, le reti di sicurezza sono progettate come sistemi di protezione collettiva, infatti, non proteggono una sola persona, bensì più persone contemporaneamente. Se montate in modo corretto, impediscono le cadute o ne riducono notevolmente le conseguenze. Spesso rappresentano la soluzione più rapida ed economica soprattutto per costruzioni grezze aperte, capannoni o tetti di grandi dimensioni. Il montaggio può essere realizzato in modo efficiente con personale qualificato e il dispendio di materiali rimane minimo.
Rispetto ai ponteggi di ritenuta o ai sistemi di protezione laterale, le reti di sicurezza offrono numerosi vantaggi: non limitano lo spazio di lavoro, non ostacolano l’impiego di gru o macchinari e possono essere adattate in modo flessibile alla situazione di costruzione. Le reti di sicurezza offrono un chiaro vantaggio soprattutto in caso di lavori temporanei o costruzioni che cambiano rapidamente.
Protezione efficace con altezze di caduta ridotte
Nella pratica le reti di sicurezza sono particolarmente interessanti per altezze di caduta comprese tra due e tre metri, ad esempio per costruzioni annesse, controsoffitti, vani scale aperti o tetti piani, se la distanza dei punti di sospensione richiesti e l’applicazione della forza lo consentono.
Le reti di piccole dimensioni consentono di proteggere in modo semplice ed efficace i potenziali punti pericolosi. Il vantaggio: possono essere facilmente agganciate tra i componenti esistenti, senza costosi ponteggi speciali o soluzioni complesse.
L’OLCostr consente una certa libertà di scelta dei mezzi di protezione nell’ambito di altezze di caduta comprese tra due e tre metri. In questo caso, le reti di sicurezza offrono una soluzione pratica: rispettano le disposizioni di legge, sono considerate una protezione collettiva e possono essere applicate economicamente, anche in cantieri di piccole dimensioni o in caso di permanenza breve.
Importante per il montaggio delle reti
L’uso di reti di sicurezza richiede conoscenze specialistiche. Prima di ogni impiego, le reti devono essere controllate per verificarne l’integrità, tese correttamente, sufficientemente sovrapposte e ancorate in modo sicuro. L’altezza di caduta massima di tre metri non deve essere superata. Deve essere garantita la capacità di carico di sei chilonewton per ancoraggio, mentre per l’ancoraggio non sono ammesse murature in pietra o mattoni. In caso di superfici inclinate o di ampie aperture, sono necessarie funi trasversali o sospensioni intermedie aggiuntive per evitare che si verifichino cedimenti o scivolamenti. Importante: l’utilizzo di fascette serracavi o moschettoni non è consentito; sono necessari dispositivi di collegamento omologati con carico di rottura dimostrato. holzbau-vital.ch

«Occorre un controllo visivo»
Daniel Meier, carpentiere presso PM Mangold Holzbau AG.
Signor Meier, qual è secondo lei il più grande errore di valutazione nell’applicazione dei punti di ancoraggio, e cosa può andare davvero storto?
Daniel Meier: Spesso i punti di ancoraggio non sono progettati per sopportare il carico minimo richiesto di 6 kN o sono montati a una distanza eccessiva. In caso di caduta, ciò può portare a una rottura dell’ancoraggio e al cedimento della rete, con conseguenze fatali.
Una rete di protezione si monta in un attimo, ma come si fa a sapere se è ancora utilizzabile? Cosa verifica innanzitutto?
Per prima cosa verifico l’etichetta di collaudo (produttore, anno di costruzione, data di collaudo) ed eseguo un controllo visivo: non devono essere presenti crepe, tagli o danni causati dai raggi UV. Anche la sospensione deve essere intatta e la rete deve essere tesa correttamente.
Perché è critico cadere nella zona periferica di una rete?
Al centro l’altezza di caduta è di massimo tre metri. Nella zona periferica aumenta il rischio di scivolare nello spazio vuoto o di urtare contro gli elementi costruttivi.
Quando lo spazio sotto la rete diventa stretto? Quanto spazio libero deve esserci e quali sono i rischi se viene sottovalutato?
È obbligatorio disporre di almeno due o tre metri di spazio libero sotto la rete. In caso contrario, al momento della caduta la rete potrebbe toccare il suolo o altri ostacoli.
Non tutte le funi sono uguali: quali caratteristiche deve avere una fune per essere utilizzata come sospensione e in cosa si differenzia il materiale adatto da quello inadatto?
Una fune idonea deve essere doppia e garantire un carico di rottura di 15 kN ciascuno. Inoltre, deve essere resistente ai raggi UV e agli agenti atmosferici. In caso di danni o usura del materiale viene eliminata immediatamente.
Cosa cambia con le superfici del tetto inclinate di oltre 20 gradi e perché si applicano requisiti più severi in termini di larghezza della rete?
Per i tetti con un’inclinazione superiore a 20 gradi sono previste sospensioni intermedie. Le reti devono essere tese più strettamente e fissate con funi aggiuntive per evitare che scivolino.
Conosce bene gli errori di montaggio più comuni che si verificano tutti i giorni: quali sono i tre che osserva più spesso e quale contromisura consiglia?
Gli errori di montaggio più comuni sono una distanza eccessiva dai componenti, una tensione insufficiente e mezzi di fissaggio errati. La soluzione è data da una corretta applicazione della norma SN EN 1263-2, dal montaggio a regola d’arte e dal controllo visivo giornaliero.
Quando la rete viene smontata, come deve essere conservata correttamente in modo che possa salvare vite al prossimo utilizzo?
Deve essere riposta in un luogo pulito, asciutto, protetto dai raggi UV e in modo ordinato, senza pressione, pieghe o sostanze chimiche. Le etichette devono essere leggibili e la conservazione deve essere documentata.
Consigli pratici per l’utilizzo sicuro delle reti di sicurezza
- Le reti di sicurezza (reti di protezione di tipo S) devono essere montate per proteggere dalle cadute verso l’interno a partire da un’altezza di caduta di 3 metri e, in quanto protezione collettiva, sono spesso considerate la soluzione più economica nei cantieri.
- Le reti di piccole dimensioni sono ideali per cadute da due a tre metri di altezza (ad es. tetti piani, controsoffitti, vani scale).
- Tendere e ancorare correttamente la rete e assicurarla con fune testata; fascette fermacavi o moschettoni non sono ammessi.
- Requisiti minimi: sei chilonewton di portata per ancoraggio, due o tre metri di spazio libero sotto la rete, massimo tre metri di altezza di caduta nella rete.
- Fare eseguire il montaggio solo da personale qualificato, senza dimenticare di effettuare un controllo visivo quotidiano.