Da locale di pigiatura
a spazio abitativo

A Wettingen (AG), un committente privato ha ristrutturato e riconvertito un locale per la pigiatura dell’uva risalente a 500 anni fa. La realizzazione dell’opera edile in legno è stata affidata alla Max Vogelsang AG, che nell’involucro edilizio sottoposto a tutela monumentale ha ricavato due appartamenti su due piani, destinati alla locazione. Testo Sue Lüthi Foto Sebastiano Bocca, Bruno Käufeler Progetti Zehnder Bauexperten

Fino a poco tempo fa, nella Rote Trotte di Wettingen si praticava ancora la pigiatura dell’uva, nello specifico delle uve rosse. Da esse deriva il nome, che significa «torchio rosso». L’ultimo viticoltore si è trasferito tre anni fa, andando ad abitare nello stesso comune in un edificio sostitutivo. Con la continuazione della produzione vinicola nella località si è aperta la strada per una riconversione del vecchio edificio. Bruno Käufeler era cresciuto accanto al locale di pigiatura e ha colto l’occasione per acquistare e risanare l’immobile soggetto a protezione. L’edificio è un lungo rettangolo formato da muri in pietra grezza e da un tetto a capanna con spioventi su entrambi i lati. A 4,50 metri di altezza, trasversalmente al colmo, si trova una possente travatura. La struttura in legno è rimasta invariata, ma le estremità delle travi presentavano gravi danni da marciume. Susanne Vogelsang, amministratrice della Max Vogelsang AG di Wohlen, ha dichiarato che circa la metà di esse ha necessitato di interventi di riparazione. Ciò significa che i carpentieri hanno dovuto incollare e avvitare le travi, spesse circa 22 x 22 centimetri, con giunti a metà legno. La capriata semplice, risalente a diverse centinaia di anni fa, aveva subito danni soprattutto nella parte inferiore. Sul lato in pendenza, il tetto arriva quasi a sfiorare il suolo. In quel punto, i carpentieri hanno rinforzato tutti i travetti della struttura orizzontale con legno nuovo. Susanne Vogelsang, carpentiera e tecnica edile, ha diretto il progetto avvalendosi della grande esperienza dei suoi collaboratori in questo ambito. Insieme al servizio cantonale addetto alla tutela dei monumenti storici, hanno discusso i dettagli e avviato una collaborazione costruttiva. Per la realizzazione architettonica, i collaboratori della Zehnder Bauexperten hanno seguito il principio di «casa nella casa». In questo modo è stato possibile alleggerire l’involucro storico dell’edificio dai requisiti fisici edilizi e realizzare una complesso residenziale moderno.

Cavità calpestabile

Una nuova piastra di calcestruzzo livella il pavimento, seguita da elementi isolanti, un sottofondo con riscaldamento a pavimento e rivestimento in linoleum. A una distanza di 60 centimetri dalla muratura, i carpentieri hanno inserito nell’edificio non riscaldato una struttura di supporto isolata (spessa 200 mm). All’interno sono stati posati uno strato di installazione e un pannello di abete rosso (30/19 mm), mentre contro la parete esterna è stato aggiunto un semplice cassero in legno (22 mm). Lo spazio intermedio risulta accessibile e l’illuminazione suggestiva mette in risalto la muratura ricca di storia. Gli appartamenti sono riscaldati da una pompa di calore a sonda geotermica, che rilascia calore attraverso il riscaldamento a pavimento.L’ingresso agli appartamenti si trova al centro della facciata longitudinale. Per quanto possibile, le pareti esterne non dovevano essere modificate, tuttavia la sovrintendenza ai monumenti ha permesso l’apertura di finestre nelle pareti e nel tetto. Un’anticamera non riscaldata, che lascia entrare la luce attraverso mattoni di vetro, conduce a due unità abitative: un appartamento di 3½ locali e uno di 4½ locali. Attraverso una scala interna i locatari accedono alla mansarda, dove sono visibili le travi strutturali. Tra di esse, pannelli a tre strati e un isolamento nella zona delle travi completano il tetto. Anche il sottotetto, la controlistellatura e la copertura sono stati rinnovati. Il copritetto ha selezionato le numerose tegole piane danneggiate, completando la copertura con le tegole intatte. I lavori di costruzione in legno sono durati circa 14 mesi, durante i quali hanno operato senza sosta da due a quattro carpentieri.

Edificio del 1555

In un angolo di questo edificio ricco di storia si trova la Trottenstübli, un ambiente nel quale il maestro del torchio poteva soggiornare durante i lavori di pigiatura. La Stübli, dichiarata meritevole di protezione dalla sovrintendenza ai monumenti, è stata preservata. Le pareti sono decorate con dipinti colorati, mentre il pavimento e il soffitto sono stati rinnovati.
L’abbazia di Wettingen possedeva sette torchi per il vino. Nel XVI secolo i maestri del torchio dovettero consegnare al monastero la «decima del vino», ovvero un decimo del vino prodotto. Successivamente gli edifici passarono al Cantone e nel 1858 al Comune. La Rote Trotte fu costruita nel 1555 dall’abbazia di Wettingen, per la pigiatura delle uve rosse. Fu edificata sulle fondamenta di un edificio precedente, apparso per la prima volta negli atti nel 1504 con il nome di «Rote Trotte». bauexperten.ch