Il settore degli edifici si prepara ad affrontare il futuro

Al fine di raggiungere gli obiettivi di politica energetica e climatica della Confederazione, nei prossimi anni il settore degli edifici sarà chiamato in causa in larga misura. Tuttavia, la mancanza di specialisti è già un problema destinato ad intensificarsi. I settori degli edifici e della formazione puntano a contrastare questa tendenza con l’«offensiva formativa del settore degli edifici». I primi progetti sono già stati avviati.
Testo Nicolas Gattlen | Immagini Università di Lucerna, dipartimento Ingegneria e architettura, zVg

La Svizzera si è posta obiettivi ambiziosi: entro il 2050 il nostro Paese dovrà raggiungere la neutralità climatica e ridurre del 53 percento il consumo energetico pro capite rispetto al 2020. Questi obiettivi potranno essere raggiunti solo se anche il settore degli edifici darà il suo sostanziale contributo. Infatti, oltre il 40 percento del consumo di energia e circa un terzo delle emissioni di CO2 è riconducibile agli edifici. La portata di ciò che ci aspetta è immensa: circa 900 000 impianti di riscaldamento a combustibili fossili devono essere sostituiti da sistemi di riscaldamento basati su energie rinnovabili, oltre un milione di edifici devono essere risanati dal punto di vista energetico e l’approvvigionamento elettrico degli edifici deve essere interamente convertito a favore delle energie rinnovabili.

Carenza attuale e futura di lavoratori qualificati
Il fatto è che all’interno del settore c’è già una carenza di specialisti, a tutti i livelli e per quasi ogni indirizzo formativo. Le imprese sono continuamente alla ricerca di nuovi collaboratori e talvolta non sono in grado di accettare gli ordini a causa della mancanza di risorse umane. La carenza di manodopera qualificata non è una novità, come dimostrano gli studi condotti nel decennio precedente, ma negli ultimi anni il problema si è intensificato. Un cambio di rotta non sembra imminente, al contrario: a causa del cambiamento demografico, il numero di apprendistati tenderà generalmente a diminuire. Staremo a vedere allora, se il settore degli edifici riuscirà ad affermarsi rispetto ad altri settori nella conquista delle nuove leve. Nell’ultimo periodo sono stati sempre meno gli apprendisti che hanno scelto di intraprendere un percorso nell’edilizia, mentre i posti di apprendistato commerciali sono stati molto ambiti. Da osservare inoltre c’è anche il fatto che molti specialisti si allontanano dall’industria delle costruzioni per entrare in nuovi settori. Questo deflusso non è bilanciato da un afflusso corrispondente di lavoratori provenienti da altri settori, contribuendo quindi a intensificare la carenza di risorse qualificate.

La formazione e il perfezionamento di specialisti è il cuore dell’«offensiva formativa del settore degli edifici».

I primi progetti sono iniziati
Dall’inizio dell’offensiva formativa del settore degli edifici a gennaio 2022 è già successo qualcosa. L’associazione Swissolar e il centro di formazione Polybau hanno intrapreso i primi passi in vista di un nuovo percorso di apprendistato (AFC, CFP) focalizzato sull’installazione di impianti solari. La possibilità di installare elementi fotovoltaici anche sulle facciate, sulle ringhiere dei balconi o sulle terrazze diventa sempre più importante per quanto riguarda la produzione invernale di elettricità. Il nuovo (sesto) percorso di apprendistato nel campo dell’involucro edilizio mira a coprire tale richiesta. Il programma è molto ambizioso: la conclusione dell’apprendistato da parte dei primi installatori e delle prime installatrici è prevista per l’estate 2027. Un ulteriore esempio è dato dai corsi di perfezionamento della Società Svizzera degli Ingegneri e Architetti (SIA) in tema di «costruzioni rispettose del clima». Questa serie di corsi mira a conferire ai partecipanti le competenze necessarie per ridurre le emissioni grigie durante la costruzione di edifici e per consentire una gestione ecologica degli stessi successivamente alla costruzione. Anche il settore elettrico ha lanciato un primo progetto: attualmente l’associazione EIT.swiss sta sottoponendo le sue professioni della formazione professionale di base (FPB) e della formazione professionale superiore (FPS) a un’analisi approfondita avvalendosi di un servizio di consulenza promosso da SvizzeraEnergia e dall’Ufficio federale dell’ambiente UFAM. Lo scopo è far emergere le questioni più importanti in materia di energia, clima e risorse lungo l’intera catena del valore professionale mettendo in luce i trend futuri e le corrispondenti competenze necessarie.
Oltre al settore e alle istituzioni preposte alla formazione, anche SvizzeraEnergia sta realizzando i primi progetti. Così è stato creato un ufficio di supporto per la presentazione dei progetti che assiste gli operatori coinvolti nello sviluppo e nella presentazione dei progetti. In collaborazione con il settore nasce anche una serie di articoli sull’offensiva formativa pubblicata in dieci riviste specialistiche e associative. Il presente articolo è il primo di questa serie.

Concessione di sussidi da parte di SvizzeraEnergia

SvizzeraEnergia offre consulenza e supporto al settore degli edifici e della formazione per la creazione di progetti nell’ambito dell’offensiva di formazione per il settore degli edifici. Le associazioni interessate nonché i privati e le organizzazioni pubbliche di formazione possono contattare l’UFE all’indirizzo energiebildung@bfe.admin.ch. Saranno sostenuti finanziariamente progetti di formazione generali, corsi specifici e apprendistati per professionisti. Gli aiuti finanziari possono essere concessi per l’avvio di nuove offerte di formazione, per lo sviluppo e lo svolgimento di progetti di formazione nonché per il relativo transfer in altre regioni linguistiche o per la formazione continua di docenti, relatori e professionisti della formazione. Ulteriori informazioni sono consultabili sul sito. svizzeraenergia.ch

Christina Schaffner

«Occorrono condizioni d’impiego interessanti»

Christina Schaffner: Da aprile 2020 Christina Schaffner è la direttrice di Costruzionesvizzera, l’associazione di categoria del settore edile svizzero con circa 76 associazioni affiliate specializzate.

Signora Schaffner, perché l’associazione di categoria Costruzionesvizzera si impegna per l’offensiva formativa del settore degli edifici?
Negli ultimi anni è stato definito un chiaro obiettivo climatico per il parco edilizio e infrastrutturale. Come settore edile siamo quindi fortemente coinvolti. Per consentire il cambiamento necessario c’è bisogno di specialisti qualificati. Ed è proprio qui che comincia l’offensiva formativa. Le nostre associazioni affiliate possono dare vita a offerte formative e di perfezionamento su misura per singoli sottosettori e profili professionali e attuarle con il sostegno dell’iniziativa di formazione.

La mancanza di specialisti potrebbe ridursi con il coinvolgimento di un maggior numero di donne nelle professioni del settore degli edifici: la loro quota corrisponde appena al 15 percento. Come può essere incrementata la quota rosa nel settore?
Rendendo le condizioni di impiego e di lavoro più interessanti. Dal mio punto di vista si tratta in generale di un presupposto necessario per attirare e mantenere esperti qualificati e motivati nel settore. Costruzionesvizzera si occupa di questo sotto diversi fronti. Un gruppo di lavoro è impegnato ad esempio a migliorare il coordinamento degli allestimenti in cantiere per l’intera durata del processo di costruzione. Un cantiere ordinato, ben organizzato e quindi ben funzionante è l’insegna più visibile del settore e rafforza l’interessamento per le professioni.