«La cosa più bella? Le persone che ho conosciuto»

Per sei mesi Lara Zwiefelhofer ha girato con il camper di Holzbau Schweiz nelle vesti di «carpentiera in tour» per far conoscere la sua professione. Ha lavorato in 28 aziende e ha visitato 83 scuole.

La carpentiera Lara Zwiefelhofer è una vera professionista e mostra chiaramente quanto per lei sia importante svolgere il suo lavoro quotidiano con passione. Ma non solo: nei mesi scorsi, su incarico di Holzbau Schweiz, la «carpentiera in tour» ha condiviso anche dettagli di un mestiere artigianale incentrato sulle costruzioni in legno. Dopo un semestre estivo con datori di lavoro diversi ogni settimana, visite nelle scuole e conferenze, la 25enne non mostra alcun segno di stanchezza, né verso la sua professione né verso le sue mansioni di comunicazione. La rivista «Wir Holzbauer» l’ha incontrata nel capannone per la produzione della Schmidlin Holzbau AG a Steinen (SZ) per raccogliere le sue impressioni su quanto fatto sino ad allora.

La carpentiera Lara Zwiefelhofer mentre disegna con il software CAD. Prima aveva imparato a fare il rilievo del camper usato per il tour con tre metodi diversi.

Lara Zwiefelhofer, sei mesi fa è partita da Kloten (Zurigo), quali sono state le sue esperienze più significative durante il tour?

Lara Zwiefelhofer: difficile dirlo, perché l’intero tour è stato di per sé un’esperienza fantastica. Se devo sbilanciarmi, allora direi la casa in legno massiccio nell’Appenzello, i lavori di costruzione per la festa «Badenfahrt» e più semplicemente le tante persone che ho conosciuto.

I carpentieri misurano un immobile con il tacheometro, il drone o lo scanner 3D, come fa in questo caso Lara Zwiefelhofer con il camper.
Pausa. La carpentiera in tour ha dormito quasi sempre in camper da dove ha scoperto luoghi meravigliosi della Svizzera.

Per quale motivo le piace in particolare la tecnica delle case in legno massiccio, o «Blockhaus»?

È una tecnica di costruzione completamente diversa che richiede parecchio lavoro manuale. Tanto per fare un esempio, abbiamo scortecciato i tronchi con un coltello a petto. Ma mi è piaciuto molto anche lavorare con la motosega: la ripulitura fine, la lavorazione del tronco massiccio, il suo odore – felicità allo stato puro! Abbiamo trattato l’abete rosso e bianco e il primo strato era abete di Douglas. Dapprima abbiamo assemblato la casa nell’area aziendale della Brädäx GmbH a Gonten. Poi l’abbiamo smontata per il trasporto e ricomposta di nuovo una volta giunti nella destinazione finale. La tecnica di costruzione «Blockhaus», ovvero in legno massiccio, non è inserita tra le materie della formazione, ma ci sono dei corsi.

A Gonten (AI), alle prese con un massiccio tronco: con un coltello a petto si rimuove la corteccia e si lavora il tronco per la casa in legno massiccio.
I carpentieri hanno ristrutturato le storiche case contadine nel Canton Berna.

Riesce a immaginare di specializzarsi in qualcosa, ad esempio nella costruzione di case in legno massiccio?

Non saprei, mi sono semplicemente divertita e avrei voluto lavorarci più a lungo. In Svizzera non sono molte le aziende che realizzano questi tipi di case. Mentre in Canada e in Finlandia queste abitazioni sono molto più diffuse.

Ma andiamo avanti: cosa le è piaciuto in particolare della «Badenfahrt»?

Lavorare in team è stato semplicemente fantastico. Il nostro compito era allestire un bar per un’associazione. Tre collaboratori della Schäfer Holzbautechnik e io abbiamo realizzato la costruzione e i componenti dell’associazione ci hanno dato una mano. L’intelaiatura era complessa, c’erano tanti elementi inclinati e siamo stati costretti a fare molti adattamenti direttamente sul posto. L’atmosfera, il fervore degli abitanti di Baden mi hanno contagiata, un ambiente davvero conviviale.

Contagiata dall’atmosfera di Baden: la carpentiera si è divertita molto a costruire un bar per la «Badenfahrt». Lavoro e divertimento in uno.

Ha imparato qualcosa di completamente nuovo durante il tour?

La permanenza presso la Schindler & Scheibling AG di Uster è stata un’esperienza molto speciale per me. Produce elementi in legno massiccio senza colla, metalli o materie plastiche. Non conoscevo questa tecnica. In pratica si dispongono le tavole in legno una sopra l’altra, si praticano i fori e poi si inseriscono tasselli compressi in legno di faggio. I tasselli vengono bagnati, si gonfiano e si ottiene così un elemento in legno massiccio. Sono rimasta impressionata anche dal meraviglioso capannone che la ditta ha appena costruito a Saland, nella valle di Tösstal. Ho avuto la fortuna di essere lì in occasione della giornata delle porte aperte e nel mio stand abbiamo realizzato un modellino del capannone insieme ai visitatori. È stato molto divertente. Mi è piaciuto anche il fatto che questa ditta utilizza molto il legno massiccio e le boules. Anche da Cadwork è stata una bella esperienza. Abbiamo misurato il camper con un tacheometro, uno scanner 3D e un drone, abbiamo inserito i dati nel sistema di progettazione e io ho potuto realizzare alcuni disegni.

Quale progetto le è piaciuto in particolare?

Nell’Emmental, la Käser Holzbau AG ha costruito una scuderia con capriate rotonde e anche questo progetto si è rivelato molto interessante. In questa regione ho partecipato anche a visite guidate nelle vecchie case contadine dai tetti giganteschi nel Canton Berna. Mi sono piaciute moltissimo. Così come è stato molto bello scoprire le abitazioni dell’Appenzello con le loro facciate pannellate in occasione di una visita guidata in compagnia di esperti.

Ci sono persone che ricorderà con particolare piacere?

In tutto questo tempo ho incontrato tante belle persone (riflette a lungo). Tutte molto attente e disponibili. In tutte le regioni ho vissuto esperienze assolutamente positive. Una persona che mi ha colpita in modo particolare è Hansjörg Steiner (nota di redazione: presidente di Holzbau Schweiz e direttore della Schäfer Holzbautechnik AG). Trovo che sia geniale, molto simpatico e autentico. Ha un atteggiamento positivo, è diretto e attento alle problematiche ambientali. Ho apprezzato anche il confronto con altre donne, quindi altre carpentiere. Mi è capitato relativamente spesso, durante il tour ne ho incontrate dodici.

Di cosa parlano le carpentiere?

Beh, di come ce la caviamo in un mondo prettamente maschile.

 

E come ve la cavate?

Bene. A volte capita di dover dimostrare qualcosa in più. Ma quando poi gli uomini vedono il risultato del tuo lavoro, i pregiudizi spariscono e non ci sono più problemi. I carpentieri sono felici di avere delle donne in azienda. Perché contribuiscono a creare un buon clima di lavoro, le relazioni diventano tendenzialmente più piacevoli.

Le è rimasto un po’ di tempo libero?

Ho fatto tre settimane di ferie estive. Nei week-end ho fatto tantissime cose e tra un impegno e l’altro andavo in giro con la bicicletta e gli scarponcini da escursionismo. In Svizzera ci sono tanti bei posti.

Non è stufa di andare in giro?

No, mi piace viaggiare. Lo rifarei volentieri. Anche se ci sono stati dei momenti piuttosto intensi. Tre aziende in una settimana sono state impegnative anche per me. Ma trovo che passare una o due settimane in un’azienda sia bello, mi piace cambiare posto. Una pausa a spezzare il ritmo fa comunque bene. E non bisogna sottovalutare nemmeno il lavoro amministrativo. Ma le persone e gli incontri piacevoli bilanciano il tutto.

Com’è stato il feedback delle studentesse e degli studenti?

Ho ricevuto riscontri molto positivi. Uno studente mi ha detto che la conferenza era stata fantastica, mentre un altro si è iscritto subito a uno stage di orientamento. Altri stavano ad ascoltare in silenzio. Le reazioni sono diverse. Molte cose ormai avvengono tramite i canali dei social media. Dopo un intervento durato un’ora, le studentesse e gli studenti di una classe della scuola elementare, ad esempio, mi hanno fatto domande molto interessanti sul ritiro e il gonfiamento del legno, hanno lavorato con impegno alle attività manuali e per ben 23 volte ho sentito dire che ero la carpentiera migliore e che quello era stato il più bel giorno di scuola.

Insieme alle studentesse e agli studenti, la carpentiera in tour ha costruito una sdraio di legno. Qui in visita al capannone della Holzbau Partner AG a Stettlen (BE).

Come le sembra la situazione sui canali dei social media?

I giovani sono molto attivi su Snapchat e TikTok, ma questo non è il mio mondo. Per confrontarmi preferisco Instagram e Facebook, ma quando sono in giro non passo molto tempo online. Ma durante il tour questi canali si sono rivelati strumenti preziosi.

Lei si impegna a favore della professione dei carpentieri. Vede anche degli svantaggi in questo mestiere? Cosa cambierebbe se potesse?

Lo sforzo fisico è sicuramente un aspetto da non sottovalutare, ma per fortuna ci sono molti strumenti a disposizione. Il settore delle costruzioni in legno diventa sempre più moderno. Anche le condizioni meteo possono rappresentare una sfida. Ma ci sono anche indumenti adatti. Credo che l’artigianato andrebbe apprezzato maggiormente, dovrebbe avere più considerazione. Abbiamo una bella tradizione e tuttavia puntiamo sempre più sulla modernità. Ho imparato a mostrare l’orgoglio verso questa professione. Questa è stata la mia crescita personale. Mi sono comperata un’uniforme e adesso mi presento così alle feste di fine lavori.

Quali sono i suoi programmi per il momento?

Di sicuro voglio perfezionare la mia formazione. Durante il tour ho avuto modo di scoprire alcuni progetti interessanti e ho anche ricevuto alcune offerte di lavoro. E poi viaggiare è stata un’esperienza che mi ha colpito, soprattutto in relazione al lavoro. Per me avremmo anche potuto prolungare il tour. Abbiamo dovuto saltare un paio di tappe perché non avevo più disponibilità. Per prima cosa mi prendo una pausa e cercherò di capire cosa voglio.