Lo stile del futuro

Il nuovo edificio di Gelterkinden è fonte di ispirazione. È la quintessenza di una nuova architettura che mostra apertamente come lo sfruttamento delle risorse, unito alla sostenibilità, abbia una propria forma e concretizzazione. E la sostenga.

Due materiali predominanti: legno e calcestruzzo. Ognuno adempie alla propria funzione ed è caratterizzato da un proprio aspetto estetico. Con un basamento massiccio e i vani scala in calcestruzzo, l’edificio di quattro piani rispetta le disposizioni in materia di protezione contro le piene e sicurezza sismica. L’ulteriore quadro di azione è stato tracciato dalla procedura di piano di quartiere. Così il progetto lungo la strada e perpendicolare al fiume si è concretizzato in un edificio dalla forma compatta che spicca tra la varietà di case circostanti, anche grazie alla facciata scura.
La struttura in legno appare così com’è. Per la conversione di due ex case plurifamiliari risalenti agli anni Sessanta si è fatto ricorso a un’architettura unitaria. Sviluppato su quattro piani, l’edificio ospita 16 appartamenti da due locali e mezzo o tre locali e mezzo contraddistinti da superfici lisce. La struttura a griglia della facciata è impercettibile all’interno. Le superfici luminose delle pareti, le porte a tutta altezza, i telai sottili sono tutti elementi che hanno giocato un ruolo importante per i progettisti. Hasler Holzbau AG ha sede a Gelterkinden (BL) dietro ad HA Immo AG, committente dell’edificio, proprio sull’altro lato della strada. Lukas Hasler ha scelto consapevolmente lo studio di architettura Lehner + Tomaselli AG di Sissach. «Ho un debole per l’architettura integrale», rivela Hasler.
Per consentire una costruzione di queste proporzioni, il comune ha richiesto come misura urbanistica la realizzazione di un parco. Anche in questo caso, Hasler ha fatto ricorso a risorse sostenibili: pietre e ghiaia come nel vicino letto del fiume, legno di deriva per il parco giochi, un padiglione in legno e piante autoctone.

Appartamenti di classe

Gli appartamenti hanno classe. Le superfici sono chiare, le pareti interne (pannelli in fibra di gesso da 2 mm × 15 mm su una struttura intelaiata da 80 mm con isolamento acustico da 80 mm) sono rivestite con una carta da parati in tessuto non tessuto bianca. La cucina e gli armadi a muro sono realizzati con mobili sapientemente combinati in legno di abete bianco privo di nodi e verniciato di colore bianco. I profili in rovere a tutta altezza fungono allo stesso tempo da telai per le porte o da maniglie per gli armadi. L’altezza dei locali rappresenta una classe a sé: 2,70 metri, e questo in un appartamento in locazione. I 30 centimetri di altezza in più, circondati da pareti in legno, così come la vista sul verde, caratterizzano uno splendido clima abitativo. Profili sottili di finestre e battiscopa, parti frontali con poche maniglie e impugnature, porte scorrevoli a tutta altezza… sono elementi stilistici che rispecchiano il nostro tempo e ricoprono una certa importanza per Lukas Hasler. Rappresentano una soluzione affascinante per rinnovare molti edifici del passato.
lehnertomaselli.ch

Signor Hasler, qual è la particolarità di questo edificio?

Lukas Hasler: Sostenibilità unita all’utilizzo di legno svizzero. Un risultato che siamo riusciti a raggiungere quasi dappertutto, tranne che nei pannelli a tre strati, praticamente impossibili da realizzare con il legno svizzero. Gli elementi dei soffitti arrivano da Schilliger Holz, la casseratura in abete bianco dall’Emmental. In quanto imprenditore locale, per me era importante lavorare con ditte della regione. A parte per le finestre e le cucine, siamo riusciti a coinvolgere aziende di entrambi i cantoni di Basilea.

Come avete trovato le aziende?

Dell’appalto si è occupato lo studio di architettura Lehner + Tomaselli, io ho semplicemente avanzato qualche proposta. Chiaramente, avevamo già collaborato con molte aziende. La gestione è stata complessa durante la pandemia, soprattutto a causa dei forti aumenti dei prezzi. Per i materiali isolanti, l’acciaio, le finestre e le cucine è stato difficile rispettare il budget. Ma contrattando siamo riusciti a completare l’edificio senza sforare i limiti di spesa preventivati.

Come avete fatto con la fornitura dei materiali?

Essendo consapevoli del problema, abbiamo prenotato con largo anticipo i quantitativi necessari di legno svizzero. Sia presso Schilliger Holz che presso De Ligno e Imprägnierwerk di Willisau, che insieme hanno fornito la facciata realizzata con la tecnica dell’impregnazione a pressione.

Cosa siete riusciti a prefabbricare?

Tutto. Le pareti esterne sono state assemblate come singoli elementi (pannello in fibra di gesso da 12,5 mm, OSB 3 da 18 mm, struttura intelaiata da 60 × 280 mm, isolamento termico da 2 × 140 mm, pannello in fibra di gesso da 15 mm, telo di tenuta al vento, grigliato verticale e orizzontale da 40 mm). Anche la casseratura esterna in abete bianco, le pareti interne e i soffitti sono stati prefabbricati.

Le trombe delle scale sono in calcestruzzo. Come si sono svolti i lavori in questo caso?

Per garantire la sicurezza sul lavoro, si è provveduto prima a completare le opere in calcestruzzo dell’impresario costruttore con ponteggi interni ed esterni, sfruttati successivamente per assemblare gli elementi. Inoltre, avevamo a nostra disposizione una gru. Per prima cosa abbiamo posato le longarine per appianare le differenze nel lavoro dell’impresario costruttore. I vani scala non erano esattamente paralleli. Nonostante gli scostamenti rientrassero nei limiti di tolleranza di costruzione, erano troppo imprecisi per la prefabbricazione, risultando addirittura di 2,5 centimetri sui quattro piani o sugli undici metri. Naturalmente avevamo previsto un grado di tolleranza di un centimetro. Abbiamo assemblato l’edificio in due settimane e mezzo. Oggi costruirei anche il vano scala in legno.

Perché oggi sceglierebbe il legno anche per il vano scala?

Perché le norme lo permettono e il legno consente tolleranze dimensionali ridotte. Inoltre, potremmo controllare meglio i costi, ne sono convinto. Il montaggio dei ponteggi dell’impresario costruttore e il successivo smontaggio per consentirci di lavorare ai collegamenti rientrano tra quei fattori senza i quali saremmo riusciti a procedere più rapidamente con i lavori. Con il legno avremmo potuto prefabbricare anche la tromba delle scale.

Come sono suddivisi gli elementi?

In orizzontale, abbiamo garantito la protezione antincendio lungo gli undici metri di altezza con l’aiuto delle lesene. In verticale, abbiamo creato compartimenti tagliafuoco tra un appartamento e l’altro. Si tratta di elementi impercettibili dall’esterno, che si estendono lungo tutta la larghezza di un appartamento. Come passo successivo, abbiamo isolato il tutto prima di montare le finestre. Abbiamo puntato al massimo livello di prefabbricazione possibile. Gli elementi della facciata sono posizionati con estrema precisione, con spazi tra uno e l’altro inferiori ai cinque millimetri.

Due parole sugli interni?

Sebbene una casa in legno dovrebbe rispecchiare la stessa filosofia anche all’interno, le pareti bianche sono importanti. L’intento è stato raggiunto con i profili in rovere, la casseratura in abete chiaro e i soffitti in legno. Ho voluto porte scorrevoli a tutta altezza e non ci sono prese elettriche alle pareti. Abbiamo scelto di installare prese e condutture a pavimento. Volevamo adottare lo stesso standard costruttivo che si applica agli appartamenti di proprietà, ma finanziabile attraverso i canoni di locazione.

Com’è possibile tutto questo? Ci sono dei vantaggi con una costruzione in legno?

Sarebbero tante le cose da dire, ma sì, per un clima interno e uno standard costruttivo di questo tipo, il materiale di prima scelta è il legno. La vicinanza all’acqua vi ha obbligato ad adottare misure speciali? Sì, abbiamo dovuto adottare misure preventive in grado di contrastare un’eventuale inondazione che, secondo le stime, qui si verifica ogni trecento anni. La soluzione è stata la realizzazione di un mezzanino. All’ingresso è incassata una barriera di contenimento che si solleva in caso di acqua alta, raggiungendo un’altezza di circa mezzo piano.

Ha ceduto la sua azienda. Continuerà a lavorare per Holzbau Schweiz?

Da 20 anni sono impegnato nella Promozione professionale e da sei ricopro la funzione di presidente di questo organo amministrativo, carica da cui mi dimetterò in occasione della prossima assemblea generale. Ma resterò a disposizione del settore: sono anche presidente di Lignum Region Basel, e continuerò a lavorare e a rimanere al fianco dei miei colleghi. Inoltre, mi piacerebbe viaggiare.