4,5 tonnellate da infilare con precisione

Nel Cantone dei Grigioni, gole e montagne sono attraversate e sovrastate da piccoli ponti molto interessanti per chi si occupa di costruzioni in legno. Il massiccio del Vilan nella valle del Reno segna il vertice della catena montuosa della Prettigovia, con le sue valli selvagge. Di recente la Jäger Holzbau AG di Vilters ha portato a termine la costruzione di un ponte in legno sul Fatanstobel con un intervento mozzafiato. Testo Sue Lüthi Immagini Jäger Holzbau AG

Il vento prodotto dai rotori si accumulava nella gola colpendo con tutta la sua forza la trave di legno che penzolava dall’elicottero. Le correnti d’aria giocavano con la trave lunga 34,5 metri e alta quasi un metro appesa alla corda come se fosse un fiammifero. Le forze in gioco hanno messo duramente alla prova il pilota, i suoi assistenti di volo e i montatori della Jäger Holzbau AG. «In una situazione del genere non si può semplicemente controbilanciare manualmente», commenta Marcel Tanner, il responsabile di progetto dell’impresa di costruzione in legno di Vilters (SG). E Dario Jäger, l’amministratore delegato, aggiunge: «Con un carico di 4,5 tonnellate, l’elicottero era al limite delle sue capacità. Una correzione di pochi centimetri non era fattibile. Bastava un intervento minimo del pilota per far sussultare la trave bruscamente».

La costruzione del nuovo ponte sul Fatanstobel è stata pianificata minuziosamente. Il ponte fa parte della nuova strada rurale lunga quattro chilometri che dal villaggio di Fanas, in Prettigovia (GR), sale verso la montagna. Il progetto rientra tra gli interventi di miglioria fondiaria e il transito dei veicoli è consentito solo per scopi agricoli. Il ponte attraversa il Fatanstobel, un solco tra i pascoli alpini a 1400 metri di altitudine, roccioso e ricoperto di alberi e cespugli. Durante i lavori preliminari della strada, le scarpate sono franate e le mensole del ponte hanno dovuto essere spostate per adattarsi al terreno. Considerata la pendenza, l’ingegnere di costruzioni in legno ha suggerito un ponte prefabbricato in legno che potesse essere spostato in loco.

Miglioria fondiaria

Un tempo con migliorie fondiarie venivano intesi tutti gli interventi destinati al miglioramento del suolo (melior [dal latino] = meglio). Nel XX secolo il significato del termine è stato esteso per comprendere anche il consolidamento dei patrimoni divisi attraverso le distribuzioni ereditarie e la protezione contro l’erosione. Oggi il termine indica la ristrutturazione globale delle zone rurali. Soprattutto nelle regioni montane e periferiche, le migliorie fondiarie hanno anche il compito di migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Gli interventi di miglioria sono organizzati dalla Confederazione e dai Cantoni. Le autorità si fanno carico degli investimenti e dei costi di costruzione, ma non della manutenzione delle strade e delle misure strutturali.

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Struttura a piedritti inclinati in legno di larice

Il ponte è un sistema a piedritti inclinati in legno di larice con un impalcato largo quattro metri realizzato con una struttura composita legno-calcestruzzo. Quattro piedritti inclinati sono incernierati nelle mensole in acciaio laterali con perni di acciaio. Sopra di essi poggiano quattro travi in legno lamellare su cui sono stati posati elementi prefabbricati in calcestruzzo. Per il collegamento della struttura è stato realizzato infine un rivestimento in calcestruzzo. La luce teorica del ponte misura 34,5 metri. Al fine di aumentare la durabilità dei componenti in legno, la struttura in legno lamellare è stata realizzata con legno di larice, che presenta buone caratteristiche di solidità, oltre ad essere resistente alle intemperie. Gli specialisti di Jäger Holzbau AG hanno trasformato in travi un totale di 43 metri cubi di legno di larice.

Il progetto prevedeva di fissare subito tutte le parti in acciaio ma, così facendo, i costruttori superavano il peso consentito. Per poter montare le quattro lunghe travi del ponte è stato necessario ricorrere al più grande elicottero per carichi pesanti, in grado di trasportare fino a 4,5 tonnellate. Le travi finite pesavano tuttavia 4,6 tonnellate. «Siamo stati costretti a ottimizzare il peso con le parti in acciaio e abbiamo applicato solo 10 elementi anziché 34», spiega lo specialista in costruzioni di legno. Alla fine le travi dell’impalcato hanno raggiunto un peso di 4330 chilogrammi. «Era il massimo che potevamo raggiungere, considerata l’influenza del calore sulle prestazioni dell’elicottero». Il peso che un elicottero è in grado di trasportare dipende infatti dalla densità dell’aria, calcolata a partire dalla temperatura e dalla pressione atmosferica. Secondo la Rotex Helicopter AG si possono considerare approssimativamente 400 chilogrammi per ogni dieci gradi di temperatura in più.

La trave lunga 34,5 metri e alta 95 centimetri pesa 4330 chilogrammi, il peso massimo che l’elicottero Kamov è in grado di trasportare.
I montatori e gli assistenti di volo sono pronti sul sostegno del ponte lato monte.
I piedritti inclinati con i perni in acciaio da infilare con la massima precisione.
Per garantire la stabilità sono impiegate controventature trasversali, fissate con giunzioni in acciaio.
Il pilota e il team di montaggio hanno posizionato quattro travi dell’impalcato sui sostegni in calcestruzzo.
Una volte posizionate le travi dell’impalcato è stato possibile fissare la struttura a piedritti inclinati.

Istruttivo montaggio con elicottero

Il giorno X c’erano tutte le condizioni ideali. I sostegni del ponte erano stati cementati e le otto mensole in acciaio erano al loro posto. La Jäger Holzbau AG era presente in loco con quattro collaboratori, il pilota aveva quattro assistenti a terra, più un uomo sul luogo di stoccaggio per il fissaggio delle travi all’elicottero. Sono stati impiegati due elicotteri, uno per la struttura a piedritti inclinati e l’elicottero gigante per le lunghe travature. Per inserire i piedritti inclinati correttamente in posizione, i falegnami hanno costruito dei calibri. Per ciascun piedritto era necessario infilare due perni di fissaggio contemporaneamente. La procedura è cambiata in corso d’opera: il pilota ha trasportato i piedritti e le persone a terra hanno agganciato i perni a tensioni prestabilite. Una leva improvvisata ha aiutato nella regolazione successiva. Gli uomini, e una donna, hanno potuto fissare le travi di legno in posizione inclinata fino alla posa delle travi orizzontali utilizzando delle cinghie di tensionamento. Ogni elemento ha rappresentato un fattore di apprendimento per i montatori.

Per le travature più pesanti è stata cambiata la classe di elicottero. Il pilota del «Kamov» ha ruotato in posizione le lunghe travi dell’impalcato aiutandosi con un albero nella gola, ma la sua stessa corrente discendente provocava un forte movimento e la regolazione di precisione a carico massimo non è stata semplice. «Le correnti d’aria e il peso erano incredibili, sono stati necessari diversi tentativi», commenta Dario Jäger. «In aria le travature hanno subito un’inflessione di circa 20 centimetri. La corrente, inoltre, ha anche fatto vorticare dei rami nella gola causando un ulteriore pericolo».

Massima priorità alla sicurezza

Un altro aspetto da considerare era dato dalla difficoltà di accesso al versante prima della posa del ponte. Una volta posizionata la prima trave, la tentazione di attraversarla subito era grande. Ma in ogni momento i carpentieri hanno dovuto osservare le precauzioni di sicurezza. Durante il montaggio la messa in sicurezza con barriere e reti non è stata possibile. La sicurezza dipendeva da ogni singola persona. Solo quando le travi di legno si sono trovate in posizione, gli addetti al montaggio hanno installato parapetti e ponteggi. Alla fine, l’operazione in elicottero è durata circa due ore. «Un’esperienza di questo tipo è molto preziosa per incarichi futuri», afferma Marcel Tanner. E Dario Jäger aggiunge: «Lavori di questo tipo ci piacciono molto, sono vari e stimolanti».

Peraltro, quasi cento anni fa, il maestro carpentiere Richard Coray (1869-1946) costruì una centinatura alta 90 metri nella selvaggia gola parallela della Salgina utilizzando il legno della zona circostante. Tale struttura venne impiegata per la costruzione del ponte sulla gola della Salgina (Salginatobelbrücke) dell’architetto Robert Maillart. Sobria nel suo aspetto, l’opera in cemento armato del 1930 è stata dichiarata monumento mondiale dell’arte ingegneristica. Le centinature di Richard Coray sono considerate ancora oggi capolavori di tecnica e artigianato.

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Il ripido Fatanstobel a 1400 metri sul livello del mare taglia i pascoli alpini. Il nuovo ponte in legno ne garantisce il collegamento e si inserisce bene nell’ambiente circo
I sostegni del ponte poggiano ad altezze diverse. La campata principale misura 13,4 metri, quelle laterali 10 metri ciascuna.
La costruzione in legno assieme agli elementi in calcestruzzo, ai cordoni e al rivestimento in calcestruzzo forma un sistema composito stabile.

Nuova costruzione del ponte sul Fatanstobel

Realizzazione: settembre 2022
Committente: Meliorationsgenossenschaft Fanas, Schiers (GR)
Rappresentanza del committente: Donatsch + Partner, Ingenieure für Geomatik + Bau, Landquart (GR)
Studio tecnico di ingegneria per l’edilizia in legno: Bänziger Partner AG, Coira
Impresa di costruzioni in legno: Jäger Holzbau AG, Vilters (SG)
Struttura in legno lamellare: Hüsser Holzleimbau AG, Bremgarten (AG)
Trasporto: Rotex Helicopter AG / Heliswiss International, Balzers (FL)
Costi per i lavori di costruzione in legno: CHF 320 000 incl. trasporto e viaggi in elicottero
Costi miglioria complessiva (strada e ponte): 7 milioni di CHF

Jäger Holzbau AG

Dario Jäger è carpentiere in tutto e per tutto. Nel 2008 ha rilevato l’azienda di famiglia ribattezzandola Jäger Holzbau AG e nel 2012 si è trasferito nella pianura di Vilters (SG), vicino a Sargans. L’azienda di famiglia, che comprendeva una segheria e una falegnameria, si trovava da quasi cento anni nella zona più alta di Vättis, nella valle della Tamina. Il maestro carpentiere e tecnico di costruzioni in legno, oggi 43enne, ha abbandonato le attività affiliate e si è concentrato sulle sue competenze principali. La sua è la quarta generazione a gestire l’azienda, che impiega 22 collaboratori, tra cui quattro apprendisti. Diverse donne hanno già concluso il proprio apprendistato come carpentiere presso l’azienda.

Jäger Holzbau AG